Il tema retribuzione per ogni lavoratore o datore di lavoro è sempre una nota dolente perchè, parliamoci chiaro, il primo motivo per cui ci alza dal letto alle sette del mattino è per portare a casa la pagnotta. Se hai deciso di leggere con ansia questo articolo, le possibilità sono due:
- Sei un responsabile tecnico insoddisfatto dell’inquadramento e speri di trovare le risposte per vincere l’eterna battaglia sindacale
- Sei un datore di lavoro che vuole vederci chiaro su queste nuove associazioni sindacali di responsabili tecnici. Insomma, fino a che punto vogliono arrivare questi?
Mi dispiace, ma vi deluderò entrambi.
Il motivo per cui scrivo questo articolo molto personale è la volontà di porre fine ai contrasti controproducenti fra le due parti proponendo la mia esperienza lavorativa. Volete sapere la verità? Non ho mai sopportato l’idea di avere la stessa retribuzione di un gommista o di un meccanico in quanto ho sempre ritenuto la mia professione come qualcosa che va oltre il semplice “operaio dipendente”. Passione? Diciamo di sì, ma diciamo anche che un semplice operaio o impiegato non ha le responsabilità penali che ha un responsabile tecnico. E le discussioni con i clienti? E i contrasti con il titolare? Potrei andare avanti ore, ma probabilmente non direi nulla di nuovo alla gran parte dei lettori di questo blog. La prima ragione che mi mi ha spinto circa tre anni fa a cercare seguito sui vari social network era l’esigenza di un confronto per capire se questo pensiero era una paranoia personale o un problema comune. Dopo svariati scambi di opinione ho tracciato il profilo del responsabile tecnico medio che, tra le tante peculiarità, è profondamente insoddisfatto della propria posizione lavorativa sottovalutata. Bene, con la squadra che avevo radunato finalmente potevo far valere le mie ragioni (e quelle di tutti) a livello nazionale e di rimbalzo nella realtà in cui operavo, ma le cose sono andate diversamente. Contro ogni aspettativa, i risultati sono arrivati molto prima del previsto grazie al confronto con colleghi ed esperti del settore che mi ha fatto crescere professionalmente. Volevo cambiare il mondo, ma è stato sufficiente migliorare la qualità del mio lavoro. Nell’azienda in cui opero, col tempo, ho proposto diversi cambiamenti che passo dopo passo hanno valorizzato l’area revisioni che prima aveva un ruolo marginale rispetto all’officina. Quale miglior occasione se non la revisione per sondare ed acquisire un nuovo cliente? Vale la pena perdere tempo con un “cliente” che storce il naso per la sostituzione di una lampadina? All’inizio è stata dura accettare il calo delle entrate dal settore revisioni, ma facendo i conti a fine anno l’introito generato dalle riparazioni era in netto aumento. Parte della vecchia clientela è stata rimpiazzata dalla nuova più attenta alla qualità e più disponibile ad accettare eventuali riparazioni, il tutto grazie alla riorganizzazione delle linee di revisione ed il conseguente miglioramento del servizio. Che dire, senza troppe contrapposizioni ho ottenuto più di quanto volevo all’inizio in termini di considerazione e di inquadramento. Siete facilmente sostituibili all’interno dell’azienda per cui lavorate? Se sì il problema principale è vostro, non sicuramente del titolare. Dimostrare il proprio impegno, il proprio valore, la propria professionalità va oltre il semplice rispetto delle normative. In una piccola impresa è inammissibile pensare che lo stipendio sia provvidenziale e bisogna sempre fare il possibile per guadarselo, naturalmente senza commettere illeciti. Ribadendo la bilateralità del concetto grossolano espresso nella prima riga, le ragioni per cui un dipendente può chiedere un miglioramento della proprio posizione devono necessariamente essere legate ai meriti per un incremento di profitto. Ogni giorno mi trovo a confrontare il –Signore, così non gliela posso fare la revisione– dei colleghi inesperti con il mio –Signore, due gomme non sono a norma e di conseguenza pericolose. Per la sua sicurezza è bene sostituirle e, già che ci siamo, perchè non approfittare e sostituirne quattro ad un prezzo più vantaggioso?– La comunicazione è fondamentale per la professione del responsabile tecnico e viste le abissali disparità di esperienza, come si può pretendere di equiparare livelli e retribuzioni?
Probabilmente la prima categoria di lettori è rimasta un po’ delusa da questo monologo, ma ci tengo subito a recuperare. La ragione per cui non esiste un livello adeguato nel contratto con cui la maggior parte dei responsabili tecnico è assunta (CCNL Metalmeccanico Artigiano o CCNL del Commercio) è molto semplice: non esiste un contatto commisurato alla mansione. Uno degli impegni dell’Associazione ICC (associazione di categoria, non sindacato) è quello di garantire a tutti i lavoratori il riconoscimento dell’alto grado di preparazione, dei fattori di rischio, della qualifica di incaricato di pubblico servizio e così via. La garanzia del raggiungimento di questo obbiettivo è la previsione da parte di un regolamento europeo (Direttiva 2014/45 eu) della nuova figura professionale dell’Ispettore che andrà a sostituire quella del responsabile tecnico. “Gli standard elevati dei controlli tecnici richiedono che il personale che effettua i controlli possieda un livello elevato di capacità e di competenze.[…] é opportuno che gli ispettori, durante l’effettuazione dei controlli, agiscano in modo indipendente e che il loro giudizio non sia condizionato da conflitti d’interesse, compresi quelli di natura economica o personale […]. Oltre ai buoni propositi, una condanna concreta va a tutti coloro che umiliano la professione inquadrando il responsabile tecnico come apprendista. Riprendendo quanto scritto da Andrea Da Lisca nella lettera aperta all’Associazione ICC (clicca qui per visualizzarla), può essere classificato “apprendista” uno che per lo Stato è un esperto che lui stesso Stato ha abilitato? La risposta è abbastanza ovvia e per l’ennesima volta è in accordo con quanto prescritto dalla normative europea. È evidente che l’apprendistato è un percorso doveroso per ogni lavoratore, ma non è ammissibile che il tirocinante abbia le stesse facoltà del professionista in quanto un banale errore di inesperienza potrebbe avere conseguenze molto gravi. Caro lettore della seconda categoria, ti hanno tranquillizzato queste parole? L’interesse di ogni imprenditore è quello di avere dei collaboratori preparati e questa è l’occasione per fare il salto di qualità che permetterà una volta per tutte di uscire dal caos di questi ultimi vent’anni.
Classe 1991, da sempre appassionato di meccanica e motori. Formazione scientifica, ma propensione alla tecnica, un connubio che determina l’orientamento verso il ramo delle revisioni ministeriali. Ispettore sovversivo e dalle idee ben chiare: il principio di terzietà come unica soluzione in un settore ormai privo di legalità. Nel tempo libero direttore di Revisioniautoblog, rappresentante Federispettori, consulente automotive e collaboratore giornalistico.
speriamo che gli stipendi vengano rivisti. è indecente essere considerato ispettore e guagagnare pocopiù di 1000 euro al mese
assolutamente bisogna far nascere un contratto di categoria. se fossimo stati dipendenti pubblici,per prima cosa avrebbero aumentato gli stipendi adeguandoli alle maggiori responsabilità. non ” conviene ” più prendersi tutte queste responsabilità per uno stipendio misero e non uguale in tutte le aziende.
Allora io vi dico la mia chi vuole lavorare come responsabile tecnico a napoli offro 1300 al mese questo è il mio numero 3394243924
Buonasera, le consiglio di utilizzare l’apposita sezione per le offerte “Cerco/offro lavoro”. Grazie
Salve, vorrei sapere se un architetto responsabile tecnico di un’azienda di impianti idrici,gas,anticendio deve pagare Inarcassa essendo assunto per 12 ore settimanali.E in che anno è stato modificato il rapporto, ovvero prima era con contratto e ora con assunzione. Grazie Carmine
Buonasera, la risposta purtroppo non è di nostra competenza. Ci occupiamo solo di revisione periodica dei veicoli.
Buongiorno, sono un responsabile tecnico dal 2005, il nostro lavoro va rivisto tutto. Non dovremmo essere dipendenti di aziende private, in quanto è ovvio il conflitto di interesse, ma lavorare per la motorizzazione, e a turno spostarsi di settimana in settimana nei vari centri di revisione. Nel 2020, questo lavoro dovrebbe essere ormai automizzato, quel giorno sai che devi andare in quella ditta fare un tot di revisioni ed andare via, ottimizzare i tempi e migliorare la qualità delle revisioni e della propria vita.
Buongiorno, d’accordo al 101%: il sistema deve cambiare.
cacchio ma un idraulico che fa manutenzione alle caldaie con un aspirapolvere guadagna di più, adesso devi fare 300 ore di formazione e spendere circa 4000 euro e poi? in più le attrezzature devono essere controllate ogni anno a spese del titolare!! oltre la spesa iniziale di 50000 euro, la revisione costa sempre 65 euro da circa 10 anni e dopo modifiche costose sulle attrezzature e sul personale da formare!!! ma quanto siamo messi male? per coprire i costi dobbiamo fare i numeri a discapito della qualità!!!!! qualcuno si rende conto?
Buonasera Simone, mischiare il discorso tariffa all’inquadramento – e di conseguenza retribuzione – dell’ispettore ha poco senso affrontato in questa modo.
Io sono stato assunto come ispettore il 1 dicembre 2021 e sono stato assunto come 4 livello del ccnl metalmeccanici.
Buongiorno,
è difficile trovare analogie tra i CNL impiegato per il nostro ruolo ed il ruolo in se, ma se proprio dobbiamo farlo ci vuole almeno un 3°Liv.
Saluti