La circolare emanata dal dipartimento DGT Nord Ovest della Motorizzazione Civile (clicca qui per il link diretto) nella quale viene delegittimata la figura del sostituto ispettore ha scatenato una forte reazione da parte dei titolari di alcune imprese del settore. Il decreto ministeriale del 30/04/2003 (G.u. n.139 del 18/06/2003)(link) introduce per la prima volta tale figura ponendo come unici requisiti il superamento del corso di responsabile tecnico e l’inquadramento contrattuale come operaio specializzato. La recente direttiva comunitaria 2014/45UE con i relativi decreti attuativi D.M.214 e D.D.211 stravolge i vecchi schemi prevedendo per l’ispettore (ex-responsabile tecnico) requisiti minimi superiori al fine di elevare lo standard del controllo tecnico sui veicoli. Antonio D’ambrosio, imprenditore del settore, evidenzia i punti salienti del regolamento europeo portando alla luce le incompatibilità con la figura dell’ex-sostituto:
“Il considerando 33 della direttiva 2014/45UE recita testualmente: “Gli standard elevati dei controlli tecnici richiedono che il personale che effettua i controlli possieda un livello elevato di capacità e di competenze. È opportuno quindi introdurre un sistema di formazione che comprenda una formazione iniziale e corsi periodici di aggiornamento o un esame appropriato. Dovrebbe essere definito un periodo transitorio per consentire il passaggio senza difficoltà del personale attuale addetto ai controlli a un regime di formazione periodico o di esame. Al fine di assicurare standard elevati in materia di formazione, competenze e controllo, agli Stati membri dovrebbe essere consentito di prescrivere competenze supplementari e corrispondenti requisiti in materia di formazione.” A fronte di tale indirizzo statuito nelle premesse della normativa, l’articolo 13 istituisce concretamente la figura dell’ispettore del centro di controllo in cui al comma 1 si legge che “[..] 1. Gli Stati membri assicurano che i controlli tecnici siano effettuati da ispettori che soddisfano i requisiti minimi di competenza e formazione di cui all’allegato IV [..]” Orbene, quali sono i requisiti minimi di competenza e formazione? Possiamo leggere nell’allegato IV che, in ordine alla competenza, “ [..]Prima di autorizzare un candidato a occupare la posizione di ispettore abilitato a effettuare controlli tecnici periodici, gli Stati membri o le autorità competenti verificano che tale persona abbia una conoscenza e una comprensione certificate relative ai veicoli stradali nelle seguenti aree: meccanica, dinamica, dinamica del veicolo, motori a combustione, materiali e lavorazione dei materiali, elettronica, energia elettrica, componenti elettronici del veicolo, applicazioni IT”. Dunque per svolgere il ruolo di Ispettore di centro di controllo occorre avere una conoscenza ed una comprensione certificate. La domanda da porsi è molto semplice: cosa certifica la conoscenza e la competenza relativamente alle aree sopra citate? È sufficiente un corso regionale da 30 ore realizzato in collaborazione con organizzazioni sindacali e docenti venditori di apparecchiature? Se la risposta è si metterò in vendita la mia laurea in ingegneria su Ebay, prezzo di base 10,00€, mentre per i diplomi di geometra e di tecnico professionale delle industrie dei miei due collaboratori ispettori possiamo pure partire da 8,00 €.” (Antonio D’ambrosio)
Gli articoli scritti per conto di CNA Autoriparazione (Vaccarino scrive a Toninelli: “A rischio 8.500 attività e sicurezza stradale” e Centri di revisione, Cna Savona: “Delegittimata dal ministero la figura del sostituto temporaneo: effetti gravissimi”) parlano di paralisi del settore e di atto punitivo verso le imprese, ma forse sarebbe bene moderare i termini. I centri di revisione sono in costante aumento mentre il mercato si trova in una fase di recessione (fonte Osservatorio Revisione Veicoli), di conseguenza il numero di revisioni pro-capite è in preoccupante calo. Il grafico di destra mostra la crescita 2005-2015: nel 2018 il trend è rimasto invariato e siamo ad oltre 8500 concessioni in un regime di concorrenza sempre più spietata. La scadenza della revisione ministeriale inoltre è flessibile in quanto l’automobilista è tenuto a regolarizzare la pratica entro il mese della scadenza scegliendo comodamente il momento più opportuno.
Si può parlare di “emergenza” in un settore sovraffollato dove vengono erogati servizi programmabili a causa di qualche isolata chiusura temporanea? Allarme sicurezza stradale o allarme per gli interessi di una categoria ristretta? La tabella di sinistra (fonte Osservatorio Revisione Veicoli – 2016) mostra la distribuzione dei centri in rapporto al numero di revisioni annue. Le attività che rientrano nella macro categoria 2501->20000 è probabile che dispongano di più ispettori per far fronte all’ingente mole di lavoro: si tratta del 20% dei centri, ma soddisfano il 50% della domanda (per approfondimento leggi “I centri di revisione e la mattanza dei tonni”). Chi sono i professionisti del settore, o meglio, chi si può definire centro di revisione a tutti gli effetti? Il controllo del veicolo è un servizio aggiuntivo per l’autoriparazione o si tratta di un settore indipendente? Il principio di terzietà più volte citato nel regolamento europeo farebbe pensare alla seconda opzione, ma l’alta percentuale di centri di revisione legati indissolubilmente all’autofficina (altrimenti non si spiegherebbero certi bilanci) riporta all’amara realtà. Una cosa è certa. La strada è ancora lunga e tortuosa, ma finalmente non è più in salita: l’abolizione del sostituto-ispettore secondo i vecchi schemi è il primo passo di una selezione naturale ai danni dei pesci piccoli, chi ha orecchie per intendere intenda.
Classe 1991, da sempre appassionato di meccanica e motori. Formazione scientifica, ma propensione alla tecnica, un connubio che determina l’orientamento verso il ramo delle revisioni ministeriali. Ispettore sovversivo e dalle idee ben chiare: il principio di terzietà come unica soluzione in un settore ormai privo di legalità. Nel tempo libero direttore di Revisioniautoblog, rappresentante Federispettori, consulente automotive e collaboratore giornalistico.
Buongiorno, lavoro all’interno della mia azienda da anni. Opero su vetture con qualifica visibile in visura camerale di meccanico ho effettuato corso come dite voi di 30 ore con qualifica di SOSTITUTO rt a livello regionale con esame finale passato a pieni voti corso dove posso garantirvi che da meccanico la maggior parte delle cose le sapevo giá. Purtroppo voi che parlate di ing vi racconto cosa é accaduto al mio corso: una dottoressa laureata in ingegneria faceva molta fatica a capire cosa fosse un braccio oscillante e mi venite a dire che solo perché sono un tecnico del settore commerciale (titolo di studio ) non geometra o perito meccanico o ingegnere io che smonto e rimonto autovetture non sono in grado di effettuare una revisione ma ci ricordiamo una revisione cos’é ? É un controllo tecnico che serve ai fini di verifica della sussistenza delle caratteristiche di rumorosità sicurezza e livelli inquinanti del veicolo. Ora io non chiedo di essere un ispettore ma per 30 giorni scusate ma mi sento più qualificato io di una dottoressa che seppure é un ingegnere non sapeva cosa fosse una testina di un braccio. Concordo su corsi di aggiornamento anche per sostituto rt ma eliminare tale figura mi sembra un assurdità.
Buongiorno Samuele, comprendo la sua posizione, ma mi pare assurdo discutere ancora una volta della questione titoli/competenze. Sicuramente esisteranno semplici muratori che ne capiscono più di architetti e semplici autoriparatori che danno le basi all’ingegnere (o almeno credono), ma stiamo parlando di certificazioni. Se per certificare è richiesto per il certificatore un determinato titolo di studio, quello deve essere, punto, altrimenti metteremmo in dubbio l’intero sistema dell’istruzione. Perchè un ragazzo dovrebbe laurearsi o ottenere un diploma? Non è sufficiente la conoscenza delle materie di indirizzo? A lei piacerebbe essere operato da un non-dottore poichè esso era in ferie o in malattia? Non si preoccupi, l’assistente ne sa quanto il dottore…
Perdonatemi se sono un po’ irriverente… Samuele afferma “sapete la revisione cos’è?”.
Io rispondo: una pagliacciata. La riforma cos’è? Il solito pasticcio all’italiana.
Un vecchio titolare quando c’era da fare una revisione mi diceva: ah, vai a giocare con la playstation per un quarto d’ora.
Da R.T. sono contento che i requisiti per fare questo mestiere siano più stringenti, così posso avere più potere contrattuale.
Sono d’accordo con Samuele quando dice, da meccanico, che se ne intende di più del R.T. medio (sicuramente anche di me che sono di tutt’altra estrazione).
Da R.T. mi viene da pensare che si sia optato per abilitare a questa professione solo diplomati e ingegneri in un vano tentativo di evitare i conflitti di interesse R.T./officina o per far sì che la revisione sia svolta da personale con una certa alfabetizzazione informatica (in certi casi anche alfabetizzazione e basta).
Non sono d’accordo. Partendo dall’unica certezza, ovvero che i corsi di 30 ore sono ridicoli e che il mestiere vero e proprio (purtroppo) si impara solo sul campo, come può un meccanico eseguire dalla a alla z una revisione? Conosce lo normative e le circolari dell’ultima ora? Sii sincero, a momenti non le conosciamo nemmeno noi… Scadenze GPL, Metano, ATP? Freni di soccorso? Il meccanico faccia il meccanico, l’RT (ormai ispettore) l’ispettore. Allarghiamo gli orizzonti. Chi ha diritto a firmare un referto ufficiale? Chi è autorizzato a svolgere una revisione? Parliamo di abilitazioni, siamo ben oltre le semplici “competenze”…
Hai ragione. Ma tutto dipende da dove lavori, se in un centro revisioni serio o in un timbrificio. Sul campo le uniche cose che ho imparato sono state mettere lo straccio nel tubo di scarico e usare il freno motore per far superare la prova agli autocarri e camper a trazione posteriore. Le normative, le circolari e i vari parametri non interessano a molti titolari che vedono la revisione come un modo per fare soldi rivalendosi sullo stato sanguisuga o ergendosi come moderni Robin Hood paladini della mobilità per tutti.
Secondo me comunque c’è un rapporto direttamente proporzionale tra serietà della revisione e potere contrattuale dell’ispettore. Più sarà difficile diventare ispettore (o trovarne uno da assumere) più la nostra voce sarà importante e più la revisione sarà meticolosa.
Tornando al discorso della donna ingegnere al corso per R.T., sarà stata probabilmente la parente/dipendente di qualche titolare di centro revisioni e farà da prestanome mentre la revisione vera e propria la fa il solito apprendista alle prime esperienze.
Assolutamente d’accordo. Io credo che più i centri di revisione si allontaneranno dalle officine, più si potranno considerare seri ed imparziali.
Tanto per una mia curiosità, ma lei, signor Samuele. il corso con la dottoressa in ingegneria che non sapeva cosa fosse un braccio oscillante, con chi l’ha fatto? Con una organizzazione sindacale? Con una scuola legata ad un venditore di attrezzature? Grazie se avrà la bontà di farmelo sapere.
carissimi signori, solo noi che da anni smontiamo e montiamo veicoli tutti i giorni siamo in grado di fare una revisone vera, perchè ci basta un colpo d’occhio, per capire se un veicolo è in grado o no di passare il controllo tecnico ,cosa ne può sapere un teorico o un geometra o un ingeniere senza aver lavorato mai sopra ad un veicolo…levatevi la curiosità,mettete a confrontro i vostri diplomati o laureati con uno di noi che magari e trentanni che mette le mani dentro a questi veicoli e poi vedrete chi ne sa dipiù.
Purtroppo chi fa le leggi in questo caso è un incompetente,per questo che l.italia va avanti così.
G:T:
Buongiorno Nando,
ricapitoliamo:
I legislatori europei sono incompetenti
Il Ministero dei Trasporti è composto da incompetenti
Le nazioni europee che prevedono che l’ispettore sia laureato…incompetenti
L’associazione AICC che supporta questa visione ovviamente è composta da incompetenti
Cosa rimane? Il grande Ordine degli Autoriparatori Italiani giusto? Caspiterina, lo sì che sono competenti!
Ma mi faccia il favore…
non è questione di competenti o incompetenti, sia revisioni che meccanico da 20 anni,e vi posso garantire che altri 3 miei colleghi RT non hanno le competenze meccaniche per capire se la vettura vista da sotto è tutto ok o qualcosa non va e se hanno dubbi la prima cosa che fanno è chiamarmi.
Da noi solitamente è il contrario: i meccanici della struttura ed i meccanici “esterni” si recano al centro revisioni per i controlli all’avantreno tramite provagiochi.
Rispondo a Brambilla
Sono disponibile a fare la prova vs qualsiasi ICC che non abbia fatto prima il meccanico di veicoli in generale o come me 55 anni da Meccanico e Responsabile tecnico ( ci sta….?) chi perde paga tutto e rinuncia alla carriera di ICC… le va bene..?
A sua disposizione.
Nando
Stiamo facendo la gara a chi “ce l’ha più grosso”? Mi dispiace, non ho tempo per queste cose.
Io sono un piccolo imprenditore che ha investito una grande cifra inizialmente per le normali ttrezzature circa 70 mila euro, poi ci siamo trovati a dover adeguare la stessa spendendo almeno la metà dell’investimento iniziale, è vero che ormai tra di noi si usa fare la battaglia dei poveri ed è anke vero che in questo modo il dipendente acquisisce valore potere oltre che a mettere il titolare sotto scacco anke solo per dover pagare spese pregresse!!!! e altri soldi che vanno!!!! bloccando i corsi di fatto e parlo per esperienza personale se quest’ultimo decide di darti i classici 8 giorni fa fallire la ditta considerando ile spese di leasing di affitto e un’impiagata che possa gestire le ormai super richieste in termini di tempo proporzionate ai costi aziendali per mantenere un minimo di soddisfazione, e clientela!!!! immaginatevi il disagio di un titolare che deve a sua volta annullare appuntamenti magari con revisioni in scadenza e la vergogna di mandare via gente al danno di immagine se lo stesso la mattina alle 8 marca visita!!! ma che serietà è i dipendenti sono i padroni? il rischio aziendale è ormai sproporzionato visto che non si possono formare altri tecnici pseudovalenti!!!! ma io mi midico tutte le spese che ci hanno costretto a fare se poi non trovassi un’altro responsabile chi le paga? siamo dei pagliacci stanno perseguendo attività sane anke serie alle quali è stato imposto di spendere cifre importanti e dopo mi cambi le carte senza che io riesca a gestire la parte economica!! preciso inoltre che nelle qualifiche anche di ingeniere non è richiesta neanche la patente di guida!!!! a noi capacita finanziaria e lottiamo per crescere rispetto all solita officina comune tra l’altro i bollettini sono aumentati ma il nostro corrispettivo è uguale da dieci anni anche e ripeto dopo aver aggiornato in MCTCNET” e speso soldi ma si dovranno prendere le loror esponabilita
Buongiorno Giovanni, molti pensieri espressi in modo confusionario, alcuni che condivido, altri no. Lo Stato sicuramente si è comportato in maniera vergognosa con i titolari dei centri di revisione, in primis per la questione tariffe, poi per il net2, poi per non essersi adeguato per tempo alla nuova formazione, ma con un minimo di onestà intellettuale potrà riconoscere che per il responsabile tecnico dipendente la situazione non è stata più rosea. Lavoratori che per anni hanno sputato sangue con un salario misero e sicuramente inadeguato alla funzione ricoperta vedersi sostituire con nonchalance da un neodiplomato incosciente disposto a firmare qualsiasi referto: questa è inciviltà. Mi chiedo per quale motivo vivete tutti con l’ansia che il vostro dipendente vi dia il due di picche…coda di paglia? Io personalmente lavoro da 9 anni come ispettore per un centro revisioni e non mi sognerei mai di dare il ben servito al mio titolare.
Per fare il responsabile tecnico , e potere dare un giudizio generale di un veicolo,non ci sono scorciatoie,
Solo una è la strada da percorrere, ed è questa…..( senza tema di smentita) aver lavorato almeno cinque anni in una struttura , dove hai imparato a conoscere i pneumatici e tutte le loro pecche,
Aver lavorato sulla meccanica, la carrozzeria e la parte elettrica ( come del resto la nostra azienda fa) cioè essere a conoscenza delle quattro categoria, come del resto la motorizzazione chiede per darti la licenza.
Solo queste persone , dovrebbero permettersi di dare un giudizio, con quale far circolare i veicoli per strada.
Ripeto solo noi specialisti sui veicoli e in possesso non teorico , ma pratico sulle quattro categorie dovrebbe essere autorizzati a fare la revisione ad un veicolo.
Chi dice il contrario , o non la pensa così e parla di diplomi , non ha capito niente, e
sarebbe meglio andasse a fare un altro lavoro.
Ing. supervisore alla Ferrari
Joseph Courtey
L’ispettore deve essere in condizione di lavorare senza conflitti d’interesse e non deve essere subordinato ne alle logiche di mercato (per gli ispettori/titolari), ne al titolare (per gli ispettori/dipendenti). Poi possiamo discutere quando vuole, ma senza questa certezza parliamo di aria fritta.
Allora anche noi , facciamo trenta ore di corso e poi andiamo a fare i medici. . Magari in sala operatoria.
Joseph Courtney
Chi ha mai parlato di corsi di 30 ore? Quello che si vuole fare è aumentate le ore di studio, un po’ come per accedere alla professione del medico. La conoscenza è alla base di tutto, essere contrari all’istruzione significa avere scopi loschi.
Ma che scopi loschi, vai in motorizzazione geometri periti farlocchi… forse un ingegnere valido da noi, che stimo moltissimo tralaltro… nessun strumento collegato alla rete, o per mio parere controllato annualmente come i nostri a fronte di altri costi, circa 3000 euro annuali per tarature!!! fonometri centrafari contagiri provafreni contagiri sforzo pedale ecc!!! adesso ci si mettono anke i carrelli e in motorizzazzione la loro super visione si limita ad urlare frenaaaa!!! ahahah…. tanta stima per un ispettore!!! sa leggere e scrivere!!! sa schiacciare bottoni usare software e frenare sui rulli!! gli manca la parola insomma!!! i nostri decreti sono talmente vasti che devono essere solo interpretati!! ci vorrebbe un corso di serietà anche perché se sottilizziamo un codice di velocità sugli pneumatici che arriva a 240 km/h è già una presa in giro… dove ca**o vai se non puoi superare i 130!!! la macchina frena? vogliamo parlare della panda che non raggiunge la giusta efficenza frenante già da nuova? io faccio il meccanico da 35 anni e sono anche un revisionatore da 20, certifico il corretto montaggio senza un diploma!! allora che si diano una regolata andiamo avanti a montare marmitte o fermiamo auto con abs controllo della trazione Fap Egr funzionanti solo per i primi 20 mila km, a proposito le polveri sottili saranno scritte in rosso se fuori parametri dal mio analizzatore o opacimetro, cosa sono gli HC il valore lambda sarà mica la sonda “lamba”” che non funziona…ahahah sfido il corsista o l’ispettore a sparare ossigeno
Gli ispettori di revisioni devono avere un albo e un contratto di categoria. Fino a quando non saremo rappresentati nelle sedi opportune e non avremmo stipendi adeguati tutto rimarrà come ora.
Buongiorno, siamo rappresentati nelle sedi opportune da Associazione ICC, l’unica associazione di categoria composta UNICAMENTE da ispettori. Il problema è che il Ministero dei Trasporti da tempo organizza pochi incontri, quindi, anche volendo, c’è poco modo di rappresentare. Se cerca gli articoli della categoria “Associazione ICC” vede i piccoli passi che abbiamo fatto in 5 anni dalla nostra costituzione.
Una buona giornata